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  • Immagine del redattoreSimone Parisi

Uno studio in rosso

<È un errore confondere ciò che è strano con ciò che è misterioso. Spesso, il delitto più banale è il più incomprensibile proprio per ché non presenta aspetti insoliti o particolari, da cui si possono trarre delle conclusioni>. Questa frase è di un personaggio che ormai è diventato l’emblema del romanzo poliziesco, il celebre Sherlock Holmes. Uno studio in rosso è il primo romanzo di Arthur Conan Doyle che ha come protagonista John Watson, un ex medico militare appena tornato nel Regno Unito dalla guerra in Afghanistan a causa delle ferite riportate alla spalla e al ginocchio. Qui, grazie a un suo amico, incontra Sherlock Holmes con cui andrà a condividere l’appartamento 221B di Baker Street e, dopo una serie di eventi, il dottor John Watson stringerà un grande rapporto di amicizia con l’investigatore dopo averlo aiutato a risolvere un caso. Sherlock Holmes divenne famoso principalmente per la sua “Scienza della deduzione”: in uno studio in rosso Holmes in un lungo discorso spiega la sua teoria, dicendo che < Da una goccia d’acqua un amante della logica potrebbe dedurre l’esistenza dell’Atlantico o delle cascate del Niagara senza mai averle viste o averne sentito parlare>. Osservare e dedurre, osservazione attenta e analisi conseguente sono, a suo dire, le basi del suo metodo. Il metodo di Sherlock Holmes è da sempre al centro dell’attenzione dei filosofi della scienza, pure Umberto Eco se ne appassionò dedicandogli un intero volume (Il segno dei tre) e sostenne che non si trattasse di deduzione ma di abduzione.

Conan Doyle, oltre ad esporre questa straordinaria teoria sulla deduzione, mette in risalto il rapporto di amicizia che si viene a creare tra i due protagonisti. Tutto ha inizio quando i due si incontrano nella sala di chimica del Saint Bartholomew’ s Hospital e avviene uno scambio fulminante di battute. Da quel momento inizia a dipanarsi la carriera di Sherlock Holmes attraverso i racconti del dottor. Watson, che diventeranno la testimonianza di un’amicizia salda e costante, di un rapporto che caratterizzerà la vita di questi due uomini. Questa amicizia nasce dalla convivenza a Baker Street, e verrà caratterizzato da una stima profonda e reciproca, ravvivata dalle ironiche punzecchiature.

A mio parere, queste sono le tematiche più belle e profonde che vengono affrontate all’interno dell’libro. Uno studio in rosso non è un semplice romanzo poliziesco, perché non si limita a raccontare gli avvenimenti ma riesce a rendere partecipe il lettore dell’accaduto e a ragionare su quello che sta leggendo, e, inoltre, trasmette valori importantissimi, come quello dell’amicizia. Conan Doyle con questa opera ha dato vita al romanzo giallo e chi è appassionato a questo genere, se ancora non l’ha letto, deve prendere provvedimenti.

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