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Immagine del redattoreChiara Pecorella

Segni zodiacali, dovremmo crederci?


L’astrologia è un’arte divinatoria antichissima di cui si parla ormai da secoli e secoli. C’è chi la ascolta e chi la ignora completamente, ma una cosa è sicura: tutti, anche solo una volta, credendoci o meno, hanno teso le orecchie in ascolto degli astrologi che gli erano casualmente finiti sugli schermi di tv o cellulari, anche solo per curiosità. Nonostante il progresso scientifico, l’interesse, dell’uomo è insopprimibile e, per questo, potrebbe capitare a chiunque di ricevere il classico “di che segno sei?” prima ancora di aver cominciato a conoscere qualcuno. Questa tendenza a ignorare il fatto che non ci siano fondamenti scientifici è generato sicuramente da un bisogno che gli umani in parte hanno di definire la personalità propria e altrui, cercando nello zodiaco dei caratteri basilari di coloro con cui ci confrontiamo. Ovviamente non tutti gli Ariete saranno dinamici, intraprendenti e coraggiosi e non tutti i nati sotto il segno del Toro saranno testardi e costanti, ma per i fan dell’oroscopo è naturale dire come ci sia una buona possibilità che questi lo siano. Gli psicologi hanno analizzato per anni il modo in cui gli uomini, sin dai tempi dei babilonesi e senza alcun fondamento razionale, si affidino con tanta fiducia all’influenza degli astri, arrivando alla conclusione che pensare di conoscere qualcuno ancora prima di sforzarsi di farlo in senso pratico sia rassicurante e anche più comodo; il fatto che i profili dei segni siano poi generici ha reso il tutto più facile. Qualsiasi persona potrebbe vestire i panni di uno dei dodici segni senza difficoltà, per questo talvolta ci sembra anche realistico quello che leggiamo a riguardo. Gli studiosi ci dicono inoltre che il fatto di credere, per l’appunto, alle previsioni nasce dalla tendenza che la mente ha ad autoingannarsi, per questo tenderà sempre a catturare solo ciò che ci pare simile o capace di essere collegato alla nostra vita, dimenticando tutto il resto. Il secondo motivo per cui questo accade è ben diverso e si identifica nel modo inconscio di agire dell’uomo: chi sceglie di credere agirà inconsciamente in modo che l’oroscopo si realizzi, analogamente alla fortuna ad esempio, che creiamo noi stessi agendo sicuri di averla. Se una persona dell’Ariete crederà di dover avere un incontro molto produttivo con una Cancro durante la settimana automaticamente, non appena incontrerà qualcuno di quel segno, lo renderà tale. Che ci si creda oppure o no i segni zodiacali fanno parte delle nostre vite ed è sempre divertente leggere quello che ci potrebbe aspettare nel prossimo futuro, magari potrebbe rallegrarci anche! Per questo motivo personalmente mi sento di dire “oroscopo sì”, se non mossa dalla fiducia perlomeno dalla curiosità; l’importante è ricordare sempre che (stelle o meno) la nostra vita dipende da noi e da nessun’altro.

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