Simbolo dell’indipendenza femminile
“Se i nostri occhi vedessero le anime invece dei corpi, quanto sarebbe diversa la nostra idea di bellezza…"
Frida Kahlo, all'anagrafe Magdalena Carmen Frida Kahlo, nacque a Coyoacán il 6 luglio 1907. Non è una donna qualunque, bensì una fra le moltissime donne che hanno abbracciato la libertà con le loro stesse mani. Fu una famosissima pittrice messicana che lasciò un segno tangibile nella storia diventando un simbolo del femminismo moderno. Frida Kahlo ebbe una vita difficile: la malattia che la mise a dura prova durante gli anni e il suo amore tossico e passionale per Diego Rivera. Frida, a dispetto delle sue sofferenze, rappresenta un simbolo importantissimo per noi donne (e non solo) poiché emblema della body positivity.
Cos’è la “body positivity”?
La body positivity è un movimento sociale incentrato sulla lotta alla derisione del corpo promuovendo l'accettazione di tutti gli aspetti fisici a prescindere da taglia, forma, colore della pelle, genere e abilità fisica, e sulla contestazione degli standard di bellezza come un costrutto sociale da abbandonare.
Per quanto in realtà sia un tema che abbraccia entrambi i sessi, purtroppo siamo noi donne a risentirne maggiormente, specie in questi anni, in quanto con la nascita della tecnologia, vi è una maggiore circolazione di notizie e temi, che purtroppo però, spesso sono pericolosi. Viviamo in una realtà incentrata su canoni e stereotipi molto rigidi e chiunque osi non seguirli viene etichettato con diversi aggettivi sgradevoli. Pensiamo alla nostra Frida: un evento terribile segnò per sempre la sua vita, il 17 settembre 1925, quando, all'età di 18 anni, all'uscita di scuola, salì su un autobus per tornare a casa e pochi minuti dopo rimase vittima di un incidente. L'autobus finì schiacciato contro un muro. Le conseguenze dell'incidente furono gravissime per Frida: la colonna vertebrale le si spezzò in tre punti nella regione lombare; si frantumò il collo del femore e le costole; la gamba sinistra riportò 11 fratture e il passamano dell'autobus le trafisse l'anca sinistra; il piede destro rimase slogato e schiacciato; la spalla sinistra restò lussata e l'osso pelvico spezzato in tre punti. Subì 32 operazioni chirurgiche. Dimessa dall'ospedale, fu costretta ad un riposo forzato nel letto di casa, col busto ingessato. Eppure nonostante questo tragico avvenimento che la costrinse a restare paralizzata, lei continuava a sentirsi bellissima, tanto da dipingere degli autoritratti capaci di emozionare. Altro aspetto fondamentale da sottolineare erano le sue sopracciglia folte e mascoline: forse Frida viene ricordata maggiormente per questo aspetto, in quanto una figura del genere riportata al giorno d’oggi avrebbe subito molte critiche e soprattutto molte di quelle etichette a cui ho fatto riferimento precedentemente.
Come poter evitare le etichette?
Nascere donna, nel contesto storico attuale, implica varie regole (se così potremmo definirle) da seguire. In primis curare l’aspetto esteriore: proviamo a soffermarci sul fisico. Il modello perfetto sarebbe un fisico magro ma allo stesso tempo formoso, poiché uno degli stereotipi maggiori è quello che induce a pensare che siano le forme a costruire la bellezza femminile: un seno prosperoso, la vita stretta e i fianchi larghi, e soprattutto delle cosce lisce e senza imperfezioni (quali smagliature o cellulite). Pertanto quei chili di troppo sono da eliminare nel minor tempo possibile. Poi gli aspetti secondari: avere sempre i capelli in ordine, il viso senza brufoli e ben truccato, indossare sempre dei bei vestiti (se costosi anche meglio) e seguire la moda, avere le scarpe adatte ad ogni outfit, indossare sempre dei bei gioielli, mettere l’apparecchio ai denti se sono storti e soprattutto, assolutamente via i peli!
Ma davvero serve tutto ciò?
Ovviamente la risposta è no. Se facciamo un salto indietro nella storia possiamo osservare che i vari scultori o pittori, rappresentavano la figura femminile quasi sempre con un fisico in carne, se non addirittura obeso, come nel caso delle veneri paleolitiche. Nemmeno la Venere di Botticelli aveva un fisico da definire perfetto, eppure è una delle figure femminili più belle e simboliche dell’arte. Di conseguenza cos’è la vera bellezza? Frida ci insegna molto a questo proposito in quanto simbolo di un modo di essere donna che si afferma attraverso l'amore per il nostro corpo, per le nostre caratteristiche e per la nostra unicità. Infatti a renderci belle non è l’aspetto, ma l’anima. È lì che risiede la nostra vera bellezza, ciò che di più puro e bello possediamo. Tanto si sa, la bellezza esteriore è destinata a svanire nel corso del tempo, ma quella interiore, quella vera, resterà per sempre dentro di noi. In conclusione, ciò che Frida ci insegna è di amarci così come siamo: basse, alte, magre, grasse, bianche o nere, con i capelli in disordine, struccate, piene di brufoli e imperfezioni, con le smagliature e con la cellulite, con i peli visibili in tutto il corpo, con un fisico formoso e non, senza dei bei vestiti addosso. Indipendentemente da tutto, siamo donne e siamo tutte bellissime.
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