È di qualche settimana fa la notizia di un probabile prolungamento del calendario delle lezioni scolastiche (il quale solitamente termina più o meno dopo la prima settimana di giugno) per far sì che tutte le giornate di scuola perse e le eventuali che si perderanno possano essere recuperate. La proposta, annunciata dalla stessa ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, consisterebbe nel continuare le lezioni fino agli ultimi giorni del mese di giugno, se non agli inizi di luglio, sebbene l’ipotetica data presa in considerazione (non confermata) sia il 30 giugno.
Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina
Ma andiamo con ordine...
Per molto tempo Giuseppe Conte, attuale presidente del Consiglio, aveva continuato ad annunciare fermamente, prima del rilascio del DPCM di Natale, che gli istituti superiori e i licei di tutta Italia avrebbero riaperto i battenti in un giorno compreso tra il 9 e il 14 dicembre. Tuttavia, successivamente, durante la conferenza stampa in cui il premier ha annunciato il tanto atteso decreto di Natale, assieme alle conseguenti restrizioni, Conte ha dichiarato di aver anticipato tale data precisamente al 7 gennaio, cioè subito dopo le vacanze natalizie.
Inoltre, si è anche detto che, soltanto il 75% degli studenti, a turni alterni, ritornerà tra i banchi di scuola ricorrendo ancora in parallelo, per i restanti, al canale della didattica a distanza.
Dopo la proposta fatta (verso la fine di novembre) dalla tanto criticata ministra dei Trasporti Paola De Micheli sulla possibilità di iniziare le lezioni tutti i giorni, inclusi sabato e domenica, in orari compresi tra le otto e le venti, l’Azzolina recentemente ha in aggiunta riferito di voler includere il sabato (nonostante una buona parte degli istituti già svolga le lezioni di sabato) come giornata utile per lo svolgimento delle lezioni, ma non la domenica in quanto ha riconosciuto che sia gli studenti che le famiglie non supportano questa idea.
In aggiunta a tutto questo, ci sarebbe da prendere in seria considerazione, prima della riapertura, il problema dei trasporti e dei mezzi pubblici di tutte le città, fondamentali per lo spostamento giornaliero di milioni e milioni di studenti, ma inadeguati ad assicurare il giusto distanziamento e le norme di sicurezza richieste. Purtroppo ancora non si sa molto e si aspettano altre e più chiare informazioni.
Molte voci girano intorno all’argomento scuola e riapertura, e, nonostante all’interno dello stesso governo si possano trovare opinioni contrastanti, si spera sempre di poter tornare alla normalità, consapevoli del dover rispettare le regole, da studenti, per tutelare la nostra salute.
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