Recentemente il Senato ha bocciato il Regolamento UE che chiede il semplice riconoscimento dei diritti dei figli non solo di coppie dello stesso sesso, ma anche adottati o avuti tramite maternità surrogata, dove è consentita, in tutti i Paesi membri. Definiamolo apertamente una beffa verso i diritti civili e ancora una volta segno evidente che il nostro Paese non è affatto pronto per il futuro. Attaccato ancora ai principi di “famiglia naturale”, al patriottismo e al sovranismo, non riesce nemmeno ad impietosirsi di fronte ad un bambino che ha solo bisogno di giuste cure e del giusto affetto che non è determinato dal sesso della persona che lo dà. In Italia la procreazione assistita è consentita nella forma della fecondazione eterologa, cioè quella in vitro con successivo trasferimento dell’embrione nell’utero. Ma questo vale solo per le coppie eterosessuali sposate o conviventi, come stabilisce la legge 40 del 2004.
Il risultato è che molte coppie omosessuali vanno all’estero per avere un figlio, affrontando percorsi molto complessi dal punto di vista burocratico e anche costosissimi. Una volta tornati in Italia, si pone il tema del riconoscimento dei loro figli nei registri nazionali e anche qui sorgono problemi: manca una legge relativa al riconoscimento genitoriale delle famiglie omogenitoriali; ciò significa che il genitore riconosciuto è solo quello biologico e che quello non biologico ha bisogno di deleghe e altri permessi per prendersi cura di un figlio che ha fatto nascere e che sta facendo crescere. La prima presa di posizione del governo sui diritti civili pone così fine al riconoscimento per i figli di due padri nati da maternità surrogata e per i figli di due madri che hanno partorito in Italia facendo ricorso alla procreazione assistita all’estero, che, come detto, è consentita in Italia solo alle coppie eterosessuali. Una direttiva non retroattiva, ma che d’ora in poi priverà dei pochi diritti acquisiti tantissime famiglie omogenitoriali italiane.
L’Italia è ormai sullo stesso asse di Orban e della Polonia sulla materia di diritti. Un Paese che non cambierà mai il suo modo di pensare, se al governo non si prenderà atto delle reali condizioni e delle legittime esigenze/richieste della comunità civile.
Fonte: https://https://www.lifegate.it/famiglie-omogenitoriali-governo-meloniwww.lifegate.it/famiglie-omogenitoriali-governo-meloni
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