Evasione o paura?
Il termine “droga” si riferisce a qualsiasi sostanza naturale, di origine vegetale o sintetica, la cui assunzione provoca modificazioni della coscienza, della percezione e dell’umore. Spesso però queste modificazioni vengono percepite nel modo sbagliato, specie dai giovani, i quali vedono l’assunzione di queste sostanze quasi come un divertimento. Viene da sé pensare che non c’è assolutamente niente di divertente, ma ormai viviamo in un mondo che non fa altro che influenzarci in tutti i modi possibili, ad esempio con la musica stessa: quando la mattina sull’autobus mettiamo le cuffiette o quando andiamo in discoteca, al 90% dei casi ascolteremo canzoni che ci insegnano quanto sia figo fumarsi uno spinello con gli amici o che ingoiare delle pasticche colorate ci trascini per qualche oretta in un mondo di evasione, che allevia le nostre sofferenze e ci fa sentire leggeri come se stessimo sulle nuvole. Per fortuna non tutti i giovani sono così, ma per coloro che sono un po' deboli è facile cadere nel baratro della tossicodipendenza.
Cosa spinge i giovani ad avvicinarsi alle droghe?
Questa domanda non ha un’unica risposta. Il fattore scatenante della dipendenza si differenzia in base al carattere, alla situazione, all’ambiente in cui il soggetto vive. Il consumo di droga tra i giovani può essere dovuto alla noia o alla curiosità. A volte si è spinti dalla paura: ci si potrebbe trovare nella spiacevole situazione in cui si è minacciati inconsapevolmente da quelli che si reputano amici, di conseguenza per sentirsi parte integrante del gruppo ed evitare episodi di bullismo ci si accontenta di assumere queste sostanze, se pur con un forte senso di paura interiore, in quanto si è a conoscenza di quelle che potrebbero essere le cause. In verità il più delle volte la vera causa è il desiderio di voler “evadere” dalla realtà che ci circonda. L’età adolescenziale se per molti è la migliore, per molti altri invece è la peggiore. Nell’arco della nostra vita è la fase più particolare, poiché si entra in contatto con le vere emozioni e con i veri sentimenti. E’ la fase dei primi amori e di conseguenza delle prime delusioni, la fase in cui non si ha voglia di andare a scuola e si sogna già di voler lavorare, la fase in cui gli amici vanno e vengono, ma soprattutto è l’età in cui si cerca una qualsiasi soluzione alle nostre sofferenze. Ed è qui che le droghe ci aiutano. Grazie ai loro effetti ci illudiamo per poco di essere riusciti ad eliminare ogni tipo di emozione o ricordo che ci causa un malessere che sembra impossibile da abbattere. Ma una volta che l’effetto è esaurito cosa accade? Ci si ritrova dentro un’ambulanza con i battiti accelerati e con il respiro pesante a combattere fra la vita e la morte, e per i più sfortunati non vi è nemmeno la possibilità di provare a combattere perché il cuore ha già scelto di fermarsi.
Come poter evitare ciò?
L’intento della prevenzione dei comportamenti di uso, abuso e dipendenza da sostanze dovrebbe essere quello di interferire con i fattori di rischio, limitare la progressione verso l’abuso e intervenire nella cura. Sviluppare programmi di prevenzione significa, inoltre, seguire procedure consolidate; tuttavia, i fattori di rischio e quelli protettivi per l’uso e l’abuso di sostanze sono molteplici e solo in parte conosciuti. Il risultato è che gli interventi di prevenzione fanno più spesso affidamento ad assunti teorici di base piuttosto che all’evidenza pragmatica della loro efficacia. Per questo è fondamentale in ambito preventivo, costruire percorsi appropriati al contesto. La scuola in particolare offre alcuni vantaggi per l’implementazione dei progetti di prevenzione, come la possibilità di raggiungere un elevato numero di giovani ogni anno e di adottare politiche educative coerenti e definite. Tuttavia, gli interventi di prevenzione devono riguardare anche contesti extrascolastici quali i luoghi di incontro e aggregazione, gli studi medici e i pronto soccorso, le istituzioni per minori con problemi giudiziari, e soprattutto la famiglia e la comunità. Il problema della “dipendenza” è un fenomeno complesso, multifattoriale, multidisciplinare e in continuo mutamento. Questa complessità spinge sempre di più a pensare alla prevenzione come un processo dinamico, ancorato ad evidenze scientifiche e sempre più orientato a un lavoro di rete che coinvolge necessariamente le istituzioni, la scuola e la famiglia.
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