top of page
Immagine del redattoreFrancesco Craparotta

LA FESTIVITA’ DI SANTA LUCIA

Dicembre è, per antonomasia, il mese delle festività, le quali sono uno strumento in grado di alimentare, anche dopo secoli, usi e tradizioni del nostro territorio. Come ogni anno, il 13 dicembre ricorre la festività che celebra Santa Lucia, vergine e martire patrona di Siracusa e protettrice della vista vissuta nel corso del III secolo.



Questa giornata viene festeggiata in particolar modo nel Nord Italia con il consueto scambio dei regali, mentre , in Sicilia, ricorrono numerose e diverse usanze per celebrare questa Santa: tradizioni che, per via della nostra vastissima ed invidiata cultura culinaria, fanno gola a molti. In Sicilia, infatti, il giorno di Santa Lucia viene celebrato con la preparazione di molti piatti tipici, quali, ad esempio, la cuccìa, le arancine e, più in generale, cibi da friggitoria (come panelle e crocché). La tradizione che si cela dietro alla preparazione della cuccìa (termine derivato da còcciu, ossia “chicco”) affonda le sue radici proprio in un 13 dicembre del 1646. A quel tempo, Palermo versava in un grave stato di carestia che aveva colpito la città in maniera durissima: erano varie le invocazioni della popolazione, la quale stringeva i denti pregando per l’arrivo di cibo e prosperità. Proprio nel giorno della commemorazione della santa, a Palermo attraccò una nave carica di grano. Questo non fu mulinato, bensì venne subito preso e messo a bollire con la sola aggiunta di un filo d’olio, in modo da sfamare in minor tempo la popolazione palermitana affamata. La cuccìa, dunque, simboleggia la prosperità e l’abbondanza, sia nella sua versione originale che in quella dolce, oramai la più diffusa. Un mantra ripetuto spesso in occasione di questa festività è di fare a meno di pane e pasta: per ovviare a ciò, ogni anno, le friggitorie di tutta la Sicilia si dedicano alla preparazione delle arancine, piatto che ha alla propria base ingredienti come il riso e vari condimenti come ragù, burro o prosciutto, in maniera tale da poter sopperire alla “mancanza” di farinacei.

Insomma, le tante e splendide tradizioni siciliane si riflettono anche su ciò che mangiamo, inconsapevoli, talvolta, della sorprendente storia che vi si cela.

2 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page