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  • Ingrassia Gaia e Patrizio Veronica

L’isola…che non c’era?

Recentemente è stato pubblicato da “il ramo e la foglia edizioni” il nuovo romanzo d’avventura dello scrittore, poeta e regista italiano Leonardo Bonetti (Roma-1963). Il successo che ha riscosso questo romanzo ha portato all’autore il riconoscimento del Premio Anna Ortense, da aggiungere alla prestigiosa collezione: oltre al Premio Nabokov nel 2009 per il suo romanzo d’esordio “Racconto d’inverno”, il Premio Carver nel 2011 per “Racconto di primavera” e, l’anno dopo, il premio di poesia “Lorenzo Montano” per “A libro chiuso”.

Il titolo del libro, “L’isola che non c’era”, chiaramente porta già la nostra mente verso un’isola fantastica, magari come quella di Peter Pan. Il personaggio protagonista del romanzo si incastra nel classico scenario di una vita monotona senza ambizioni future. La sua vita cambia quando Leo approda su una nuova isola appena emersa, che offre una nuova possibilità agli uomini, quella di reinventarsi il modo di vivere in società, per ricominciare da capo da se stessi. L’isola rappresenta un mondo ideale: acque cristalline e sabbia bianchissima e nell’isola non è permesso provare dolore. Lo scopo di Leo? Scoprire il segreto custodito nell’isola, sull’entità che regola la vita degli abitanti.


“”le rocce splendono nude, senza forma, ricche solo d’origine e stupore … cime dalle nevi perenni, dolci valloni a mezzogiorno, d’un verde olimpico, sulle cui pendici pascolano vacche dal ventre pingue … il cielo muove immense nubi come uno schieramento prima della battaglia ...””


Ebbene l’isola c’è eccome, anzi, ad oggi ne è emersa più di una, non esattamente dal nulla però. Infatti potremmo dire che non tutti i mali vengono per nuocere: da un vulcano sottomarino in Giappone, a sud di Tokyo, chiamato Fukutoku- Okanoba, è emersa una nuova isola a forma di C a seguito di un terremoto a più di mille chilometri di profondità. Gli esperti dicono che l’isolotto sia in realtà frutto della solidificazione della lava e che sia composto da pietra pomice e cenere vulcanica, perciò avrà vita breve. Ma perché la notizia ha fatto il giro su tutti i social? Cosa ha di speciale questa isola? Bisogna sapere che insieme alla lava solidificata è emersa anche una grande quantità di navi risalenti alla Seconda Guerra Mondiale che rappresentano quindi uno spettacolo senza precedenti.


Le navi dovrebbero risalire alla battaglia di Iwo-Jima, uno degli scontri sulla fine della seconda guerra mondiale. Lì i marines americani sbarcarono e si impadronirono dell'isola, uccidendo più di 20.000 soldati giapponesi, quasi il triplo dei soldati americani uccisi nella stessa battaglia.


C’è invece un’altra isola che invece ci offre la possibilità di portare in vita i meravigliosi paesaggi del film Disney Oceania. Pensate che l’arcipelago di cui fa parte la neonata isola è chiamato “Isole degli amici” per il carattere cordiale degli abitanti nell’accogliere i primi esploratori!

Essa si trova nello stato-arcipelago di Tonga, nel surreale scenario della natura incontaminata della Polinesia, a sud della Samoa e a Est delle Fiji. Anche in questo caso si tratta di un’isola frutto di una nuova esplosione sottomarina. E anche in questo caso è temporanea. Al momento però, finché l’isola continua a regalarci viste meravigliose, chi ne approfitta sono i fotografi: in particolare, il primo fotografo ad immortalare la bellezza dell’isolotto è stato proprio un italiano che vive nell’arcipelago, il fotografo Gianpiero Orbassano.

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