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  • Immagine del redattoreLeonardo Rodolico

Il gioco di ruolo, cos’è e perché giocarci?


Il gioco di ruolo, abbreviato spesso in GDR o RPG (Role-playing game), consiste nell’assumere la parte di uno o più personaggi in una determinata ambientazione. Esistono migliaia di manuali che permettono ai giocatori di interpretare diversi scenari: vampiri negli anni 2000, classici avventurieri di un mondo fantasy, sopravvissuti in un mondo post apocalittico, spie sovietiche durante la guerra fredda, ecc.

Inoltre i mondi e le modalità di gioco possono anche essere inediti e inventati da zero.

Il gioco di ruolo, al contrario di quanto si pensi, ha varie forme: Librogame, videogame, wargame, ecc.

In quest’articolo mi concentrerò sul più classico, il GDR da tavolo, e più precisamente Dungeons and Dragons.

La prima edizione di D&D venne creata da Gary Gygax e Dave Arneson e pubblicata nel 1974 dalla Tactical Studies Rules.

Il gioco gode di molteplici ambientazioni fantasy e di meccaniche semplici e intuitive che si basano sui classici dadi, ma anche sulle miniature. I personaggi da interpretare sono customizzabili, non solo nell’aspetto ma anche e soprattutto a livello caratteriale e di background.

Il numero di giocatori minimo è due, mentre non c’è un massimo, anche se è fortemente consigliato non andare oltre i sei. Tutti i “gioc-attori”, quindi, reciteranno la parte di un avventuriero e costituiranno il “party”, tranne uno a cui spetterà il ruolo più complesso, ossia quello del “Master”. Il Master è il narratore della storia e funge da arbitro nella partita, è suo compito anche interpretare gli NPC (player non giocanti), ovvero tutte le comparse e i villan presenti nel racconto, nonché quello di gestire le vicende tenendo conto delle scelte improvvisate dai players.

Dungeons and Dragons, al contrario di altri tabletop games, incentra tutto sul “team play” e malgrado sia un fantasy, sviluppa la capacità di collaborazione, di immedesimazione e di “Problem solving”. Ciò inquanto tutto si basa sulle decisioni e le loro conseguenze, azione e reazione, e ciò lo rende avvincente, realistico e istruttivo.

Inoltre i GDR sono un ottimo modo per intrattenersi in maniera insolita, per farsi due risate e socializzare. Un’avventura può finire in tre ore, come può essere spezzettata in più parti, in più “sessioni”, fino a prolungarsi per anni.

Consiglio vivamente di provare almeno una volta a giocare di ruolo, anche online, è un’esperienza formativa, divertente e, nonostante gli stereotipi, per nulla infantile.

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