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  • Immagine del redattoreDiana Basciano

Come imparare ad imparare

Mick Odelli e la nobile arte dell’apprendimento

Ci ritroviamo a far parte di una società che negli ultimi vent’anni ci ha educati al valore inestimabile della lettura e dei libri e dei molteplici benefici di questi ultimi: nonostante ciò, non sono pochi coloro che osservano quanto in realtà i libri possiedono una posizione quasi “aulica” (citando il caro Mick Odelli) nella società e quanto il loro valore sia (forse) un po’ sovrastimato.

“..adesso, se vuoi diventare il nuovo Elon Musk, devi leggere quaranta libri alla settimana!”

Una moda o una convinzione che si sta rivelando opprimente per le menti che non trovano necessario precludersi altri strumenti differenti così come altre fonti di conoscenza.

Per quanto sembri scontato agli occhi di tutti al giorno d’oggi, Internet è la risposta, è sia la fonte sia lo strumento insieme, accessibile e gratuito, con le infinite opportunità che può offrire per imparare.

Ma siamo sicuri di sapere come si impara o siamo convinti di esserne capaci?

Siate consapevoli del fatto che ognuno di noi ha bisogno di stimoli e metodi differenti per poter immagazzinare informazioni e farsene padroni aggiungendo così sempre più materiale al proprio bagaglio culturale.

Barbara Oakley, una delle più grandi esperte di apprendimento al mondo, spiega che il cervello ha due diverse modalità: Focus Mode, dove siamo concentrati, e il Diffuse mode, che è uno stato di rilassamento: quando impariamo dobbiamo alternare queste due fasi.

Inoltre, di notevole importanza è la famosa Tecnica pomodoro che consiste nel mantenere il proprio focus generalmente per venticinque minuti seguiti da cinque minuti di pausa, e quando si riprende l’apprendimento, il focus verrà mantenuto sempre più facilmente e la visione dell’argomento sempre più chiara.

E’ indispensabile riconoscere la differenza che vi è fra ricordare ed interiorizzare: se ricordo le nozioni, non sarò mai in grado di padroneggiare un argomento e spiegarlo con parole semplici e concise.

Feynman, il cosiddetto “the great explainer”, divide l'apprendimento in quattro punti:

1 Stabilire il tema del concetto che ci interessa in cima al foglio

2 Spiegare il concetto nel modo più semplice che puoi

3 Identificare le aree in cui si è più insicuri e comprenderle meglio

4 Individuare qualunque termine complicato e sfidarlo, cercandone di più semplici, diretti

Se non lo sai spiegare in modo semplice, non l’hai capito abbastanza bene“ – Albert Einstein.

In conclusione, non mi rimane che citare nuovamente Mick Odelli…

“Siate affamati di concetti, e fregatevene di come siano impacchettati; solo uno stolto storcerebbe il naso davanti alla possibilità di apprendere, indipendentemente dalla scatola”.

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