Tante volte crediamo che gli antichi siano molto distanti da noi, ma in realtà ciò che da sempre accomuna gli uomini sono i sentimenti. Quante volte noi uomini agiamo secondo impulso? Aristotele diceva che tutti gli esseri umani sono dotati di anima, per quanto diversa nella varietà degli esseri viventi. Quella più complessa è quella umana, in quanto oltre alla funzione vegetativa e sensitiva ha anche la reminiscenza, il sesto senso, e soprattutto possiede la funzione Intellettiva, cioè la capacità di frenare i propri istinti, ma forse non sempre in maniera efficace.
Potrei spiegare questo concetto tramite un mito: Agave è un personaggio della mitologia greca, figlia di Cadmo (re fondatore di Tebe) e Armonia. Agave si unì in matrimonio con Echione e dalla loro unione nacque Penteo. Quest’ultimo divenne re di Tebe e si oppose all’introduzione del culto di Dionisio all’interno della città, ritenendolo troppo sfrenato. Ciò scatenò l’ira di Dioniso, che gli consigliò di spiare la madre insieme alle zie sul monte Citerone durante la celebrazione dei riti bacchici, così che si rendesse conto della natura di questi riti. Così Penteo si nascose su un pino, ma venne scoperto dalla madre che, accecata dalla furia dell’’estasi dionisiaca, scambiò il figlio per un leone e fece a pezzi il suo corpo insieme alle sorelle. Agave conficcò la testa del figlio su un tirso e la portò come un trofeo fino a Tebe, per mostrarla al padre Cadmo. Solo una volta arrivata in città si rese conto che quello era il figlio.
Tutto ciò per dire che talvolta siamo realmente troppo presi dalle nostre emozioni per poter realmente comprendere ciò che ci succede. Quante volte vi sarà capitato di provare un’enorme agitazione in preda ad un impulso, per poi fare un respiro di sollievo e a sangue freddo rendervi conto di quanto insensato sia stato il vostro comportamento? L’uomo, talvolta, perde ciò che lo contraddistingue, ovvero quell’equilibrio che dovrebbe costituire la parte migliore della sua umanità.
L’istinto ci porta talvolta a compiere cose disumane o comunque a perdere il senno per pochi momenti creando anche situazioni spiacevoli, turbando la nostra tranquillità. Per questo credo che sia veramente importante prendersi del tempo per se stessi, per ricercare le modalità per poter agire in modo meditato, riuscire a contare fino a tre, senza farci sopraffare dagli impulsi.
Tuttavia, spesso, non si tratta di semplici impulsi naturali, ma dell’incapacità di riuscire a controllarsi anche a causa dell’uso di sostanze che alterano il proprio stato psichico.
A cosa attribuire quindi gesti insani più vicini a noi nel tempo, equiparabili a certi archetipi mitici?
Ancora nel mese di ottobre del 2021 una donna, moderna Agave, in preda ad un impulso che ha scatenato in lei una disumana follia, a Città delle Pieve, è entrata in un supermercato con il figlio insanguinato in braccio e ne ha adagiato il cadavere sul nastro trasportatore della cassa. Si chiamava Alex, aveva poco più di due anni e il suo corpicino esamine presentava ferite d’arma da taglio. Cose di questo genere, sconvolgono la collettività.
Come si possa arrivare a gesti del genere è un interrogativo irrisolto, ma ci sono davvero tanti modi per poter lavorare su se stessi e poter rieducare chi soffre di questi disturbi. Esistono centri di riabilitazione, servizi sociali e altro genere di servizi forniti dal terzo settore. È veramente fondamentale che tutti abbiano la possibilità di essere aiutati e di poter riprendere il controllo della propria vita.
Non è dunque fuori luogo sottolineare l’attualità della tradizione letteraria più antica, la nostra vicinanza agli uomini della classicità, che, tramite miti, poemi o poesie, sono riusciti a spiegare più o meno palesemente le nostre debolezze e i nostri impulsi. Studiarli o almeno leggerli può essere veramente molto importante, non solo per sterile erudizione, ma anche per poter indagare le radici delle inspiegabili vicende umane.
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