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D’Agostino Martina, Cammareri Chiara

ANIMA-CORPO: UNA QUESTIONE INSCINDIBILE?

Il tema cruciale del rapporto anima-corpo è da sempre stato al centro della speculazione filosofica e oggi, in particolare, la questione è ritornata in auge.


Nel mondo contemporaneo sono infatti sorti diversi movimenti new age (basti pensare all’esoterismo, o persino al Dio dello spaghetto!) che hanno messo in discussione l’unione ritenuta indissolubile di anima e corpo e soprattutto l’immortalità della prima.



Ma perché la questione ha affascinato e continua ad affascinare anche il mondo contemporaneo?

Perché ancora si discute di anima e corpo in un mondo così materialistico come il nostro?

Prima di rispondere a queste domande è opportuno svolgere un breve rewind nella storia per scoprire come le generazioni passate hanno interpretato la questione.

Nel corso della storia dei filosofi, il primo ad aver individuato una “dualità” tra anima-corpo è stato Platone: l’anima è immortale e il corpo, al contrario, si configura come il suo “contenitore”.

Le idee di Platone verranno riprese nell’età medioevale, quando si diffonderà l’idea di un’anima prigioniera dell’entità corruttibile del corpo.


Al contrario Aristotele rifiuterà questa concezione di dualismo, affermando che l’anima è inseparabile dal corpo, essendo infatti la capacità che consente all’organismo di vivere.



Nel corso del Seicento le teorie Platoniche e Aristoteliche hanno perso via via valore perché a subentrare è stata la visione di una natura inanimata dominata da leggi puramente meccaniche.

La svolta è poi avvenuta con Cartesio e la sua distinzione dell’anima (Res Cogitans) dal corpo (Res Extensa) individuando un punto nel cervello in cui questi due potessero comunicare: l’ipofisi.


Cartesio segna una pietra miliare nel percorso di studi relativo al dualismo anima-corpo, aprendo due differenti strade agli studiosi appartenenti alle generazioni successive. Mentre gli empiristi inglesi si focalizzeranno sul modo in cui la mente acquisisca le conoscenze, gli ideologi si dedicheranno al corpo e al modo in cui quest’ultimo influenzi le nostre operazioni intellettuali.


Le diverse nozioni legate tanto all’empirismo inglese quanto al razionalismo francese, convergeranno infine nel pensiero illuministico di Kant secondo cui la conoscenza si configura come una combinazione tra impressioni sensoriali e la maniera in cui queste vengono spontaneamente dalla nostra mente.


La questione anima-corpo, inoltre, è presente in diverse correnti orientali quali l’Induismo e il Buddismo che confidano entrambe nella reincarnazione e trasmigrazione delle anime. L’unica differenza è che, mentre gli induisti sostengono che questo processo avvenga all’infinito, i buddisti credono nel Nirvana, vale a dire nello stato di perfezione che permette all’anima di cessare la trasmigrazione e innalzarsi al cielo.


Ma queste sono soltanto alcune delle innumerevoli teorie elaborate per cercare di fornire una risposta al quesito che vede come protagonisti l’anima e il corpo. L’uomo, ancor oggi, non è riuscito a raggiungere una verità assoluta e probabilmente è ancora lungo il cammino che lo porterà ad una certezza.

Forse non esiste un’unica soluzione alla questione e ognuno di noi continuerà a opinare diversamente seguendo il proprio pensiero e la propria autentica interiorità.


AUTORI: D’Agostino Martina, Cammareri Chiara

REDAZIONE: D’Aguanno Sofia, Di Paola Giulia, Messineo Maria Laura


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