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LUCA

Giulia Mazzeo 1 C classico

Il fuoco dentro

È la rabbia che mi fa agire. Ho sempre voglia di spaccare tutto e pagherei qualsiasi cifra per poter riabbracciare la mia famiglia. Ogni notte sogno sempre quell’incendio e non riesco a togliermelo dalla testa.

Quando andavo a scuola nella mia classe c’era Mattia, un ragazzo fragile, un po' strano e io lo tormentavo, lo facevo tremare dalla paura con minacce assurde; a volte mi facevo dare i soldi che aveva con sé. Non penso ci fosse un motivo. A quel fighetto che stava giù in piazzetta gli ho distrutto il suo bel motorino buttandoglielo giù dalla scalinata mentre lui era al cinema con la sua tipa. Non sono riuscito a diplomarmi, eppure mi piaceva moltissimo studiare. Mia madre era orgogliosa di me e diceva alle sue amiche che sarei diventato medico. Tutto è cambiato da allora. Lavoro in fabbrica e sopravvivo.

Sono Luca Badami, ho vent’anni e la mia vita è proprio da cani.

La mia famiglia è morta in un terribile incendio.

Quel giorno avevo 16 anni, mio fratello Roby 10. Era una normale domenica mattina quando ad un certo punto, a causa di un corto circuito, scoppiò un incendio in casa e fu talmente devastante che bruciò ogni cosa. Della mia famiglia solo io riuscii a salvarmi.

Quando i pompieri arrivarono, le fiamme furono spente e vennero cercati i corpi dei miei familiari ma le fiamme avevano ridotto tutto in cenere.

Non avevo più nessuno. Ero riuscito a salvare Mr Dinkles, il peluche di mio fratello a cui era molto affezionato da quando era nato. Solo lui mi ha consolato e aiutato ad andare avanti nonostante tutto fosse così difficile. Mr Dinkles è sempre stato con me e continuerà a esserlo. Dopo quell’incendio io e lui siamo scappati da diverse famiglie affidatarie.

Quanto vorrei riavere la mia famiglia! Non ricordo più il profumo di mia madre, ma nelle mie orecchie sento continuamente le sue grida. Perché non sono morto con loro?

Adesso sono un giovane asociale, che non parla con nessuno e che passa la maggior parte del tempo a scrivere. Quando scrivo riesco a non pensare ai miei problemi e mi creo una realtà diversa. Non devo fare altro che buttare la mia rabbia contro il mondo in qualche pagina bianca. È meno dannoso sfogarsi su un pezzo di carta che non sul prossimo.

Il foglio non parla, non giudica, ma ti ascolta e ti accetta per quello che sei.

Sono sopravvissuto a un incendio, ma avrei preferito morire perché non merito di vivere così la mia vita.

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