Che cos'è la Shoah ?
Il giorno che ricorda quando le truppe americane e quelle russe varcarono i cancelli di Auschwitz -Birkenau .
Ma grazie a chi ricordiamo questa giornata ?
Questa domanda ai nostri lettori può sembrare più banale, ma vi assicuro che non lo è.
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La risposta la può fornire uno dei tanti programmi televisivi sul tema: un’intervista del programma “Cinque Minuti”. La scrittrice Edith Bruck , superstite dell'Olocausto, ospite del conduttore Bruno Vespa, alla domanda, se, secondo lei, dopo la morte di molti testimoni dell’Olocausto , questa giornata sarà ricordata, ha risposto che qualcosa nei cuori di ognuno rimarrà. Chi mai potrà darle torto!
Ma questo credo che non sia un semplice pensiero che ha espresso la scrittrice, ma un appello anche a noi adolescenti, che siamo presi dalle nostre vite, sempre impegnati a guardare “ il nostro orticello “ e quasi mai ad accorgerci come sta il prossimo o cosa accade nel mondo.
Non so a quanti di noi e nemmeno quante volte ci viene detto che siamo noi a dover cambiare il mondo e, per quanto cruda possa essere la verità , a molti di noi queste parole non entrano nel cuore e non danno il cosiddetto input per cercare di cambiare le cose che vanno cambiate.
La giornata della memoria non è solo un modo per ricordare cosa accadde all’interno di quelle fabbriche della morte, ma è un modo per far sì che non accada più ciò che è stato, un appello a chi è sempre indifferente.
Nella vita di tutti i giorni, quante volte ci capita di vedere delle ingiustizie e quanti di noi davvero lottano per avere giustizia? Davvero pochi!
Forse siamo o almeno ci dipingono come una generazione incapace di ascoltare gli altri, ma al tempo stesso nella condizione di farsi condizionare, come molti Capi di Stato furono condizionati e si piegarono ad Hitler.
Una generazione per la quale la cosa più importante è avere una maglietta nuova, desiderio impensabile veramente per le persone rinchiuse in quei campi. La loro unica preoccupazione era la sopravvivenza. Non sapevano se il giorno dopo sarebbero morti oppure no.
Ma siamo ancora in tempo per dimostrarci diversi e rispondere all'appello che ci viene rivolto ogni singolo anno da persone come Edith Bruck , Liliana Segre o le Sorelle Bucci,
Queste persone ci invitano a riflettere sulla nostra vita, su ciò che noi desideriamo davvero.
Il sogno più grande della 15enne Anne Frank, vittima dell’Olocausto, era viaggiare, avere tanti bambini e una persona da amare.
Quanti di noi hanno sogni simili?
Le persone che sono sopravvissute sono state in grado, nonostante tutto, di raccontare e ritornare a vivere e sognare ; Con difficoltà hanno raccontato ciò che avevano visto: il fumo dei forni crematori, il comando "dell'alba ", il rumore dei fucili , le costanti urla di madri e bambini che venivano picchiati, separati e poi uccisi , il silenzio ricolmo di timore.
Cose non facili da dimenticare quanto difficili da scrivere .
Spero però che questa giornata possa farci riflettere tutti.
Abbiamo l’obbligo morale di non restare a guardare come fecero i nostri bisnonni e nonni, soltanto ignari o anche terrorizzati dai nazisti, ma di muoverci per avere la pace e non assistere semplicemente alla distruzione di popoli e paesi come attualmente accade.
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