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Martina Di Pietra

TRAPANI RITROVA LA PROPRIA ANIMA


Ogni anno il venerdì Santo a Trapani si assiste alla processione di diciotto gruppi scultorei composti da tela, legno e argilla rappresentanti la passione di Cristo. Pur essendo una processione prettamente religiosa, i cittadini di Trapani, e non solo, cercano di essere presenti per questo spettacolo molto suggestivo.

Quest’anno dopo due anni di chiusura, a causa dello stato di emergenza sanitaria, le porte della chiesa del Purgatorio si sono riaperte ed i sacri gruppi si sono ricongiunti con le loro processioni e bande.

Da parte dei Trapanesi non è di certo perso l’amore per i propri gruppi scultorei, anzi sempre più persone e turisti sono giunti lungo le vie del centro storico di Trapani.

Forse proprio per questo calore e per la voglia di ritrovare la luce che la processione è stata all’altezza di essere chiamata tale, senza ritardi o diverse liti tra le maestranze ai quali eravamo purtroppo abituati.

Pur non essendo più in uno stato d’emergenza il covid-19, sarà stato giusto mettere a rischio la sicurezza dal rischio di contagio? Certo, all’uscita ed all’entrata dei Misteri, la piazza era totalmente libera, ma all’arrivo in piazza municipio la situazione era ben diversa; così è stato durante la notte, quando i sacri gruppi procedevano senza i processionanti e le proprie bande, con i soli rumori delle “ciaccole” e le luci fioche dei ceri che rendevano il tutto più suggestivo.

Purtroppo le misure precauzionali dovevano essere di più perché ancora non possiamo dire di essere tornati alla normalità a cui eravamo abituati.

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