“Ricchezza e Consumi” è un indicatore che rileva un ampio numero di fattori: da quanto e come spendono i residenti, a mutui e affitti delle abitazioni, alla compravendita di suolo pubblico, ai percettori di reddito di cittadinanza, agli stipendi, ai depositi bancari. Trapani si è posizionata particolarmente male in percettori “Reddito”, “Stipendi”, “Pagamenti a lungo termine” e “Riqualificazioni degli edifici”, mentre ha ottenuto risultati migliori nella compravendita di suolo pubblico e spazio abitativo, come anche un’ottima sesta posizione per i pochi debiti. In parole povere: i dati ci confermano il divario innegabile di ricchezza tra Nord e Sud, ma anche che a Trapani c’è molta sfiducia verso le istituzioni e un atteggiamento restio a far circolare i guadagni in modo appropriato, dovuto al timore di perderli. Abbiamo un problema nel riqualificare in modo ecologico le nostre case e questo comporta l’assenza di sgravi fiscali, inoltre gli stipendi bassi comportano un alto numero di percettori del Reddito.
Purtroppo per questi fattori l’aiuto dovrebbe venire principalmente dall’alto: Governo e Regione dovrebbero impegnarsi di più per sanare uno dei maggiori indicatori del disagio meridionale con investimenti pubblici, controlli più stringenti, stipendi opportunamente più alti rispetto all’attuale standard, incentivi all’occupazione. Tuttavia l’Amministrazione Comunale può fare qualcosa: innanzitutto uno sportello per aiutare le famiglie nella gestione del capitale, avviare una campagna di sensibilizzazione per l’utilizzo delle banche e del risparmio privato, un’offerta del suolo pubblico più costante e controllata. Un’altra buona idea potrebbe essere la costituzione di una assemblea di esperti del settore per definire idee, obiettivi e piani a lungo termine per migliorare i parametri del territorio di Trapani che rientrano in “ricchezza e consumi” Auspicabili incentivi alla riqualificazione green degli immobili, eventualmente anche contrapposti ad azioni legali, come espropri. Si potrebbero fornire forse consulenze e offerte ai proprietari di case, magari un tavolo di confronto più assiduo con le attività economiche e infine aiuti alle start up. Ma anche da noi singoli deve arrivare l’aiuto: vitalizzare il mercato immobiliare grazie ad affitti e mutui convenienti in modo da utilizzare gli immobili per ospitare alberghi e B&B e con ciò favorire lo sviluppo del turismo che porta con sé un aumento generale della ricchezza. Creare molte più cooperative sociali, sia per aiutare le famiglie in difficoltà, sia per far circolare prodotti e capitale, sia per rinforzare il tessuto sociale. Sembra paternalistico, ma anche prediligere il commercio locale rispetto a quello online aiuterebbe tantissimo, soprattutto per incoraggiare la creazione di nuove e innovative attività commerciali. Molti punti, analizzati e non, possono rientrare nella nostra prossima analisi del secondo dei fattori presi in considerazione: “Affari e lavoro”
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