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Immagine del redattoreLeonardo Cersosimo

IDEE PER TRAPANI: CULTURA


Per l’indicatore “cultura” della classifica Sole 24 Ore sulla qualità della vita, Trapani è al 103esimo posto, in calo di 8 posizioni. Particolarmente negative le voci che riguardano la spesa del Comune per la cultura, l’offerta culturale di spettacoli e mostre, le librerie, la formazione continua (istruzione dopo scuole superiori e università) e anche la diffusione di giornali e quotidiani (triste che una città come Trapani, che in passato ospitava testate giornalistiche locali di alto livello, si trovi oggi in condizioni di penuria anche sotto questo aspetto). Più positiva l’offerta museale. Arriviamo al dunque: cosa si potrebbe fare?

Prima necessità: creare un Ente mirato al turismo e per l’amministrazione culturale, anche diviso in dipartimenti. Fondamentale anche una app che raccolga e illustri tutta l’offerta culturale del territorio cittadino

Primario pure implementare e continuare a portare avanti i progetti del dossier “Trapani Capitale della Cultura”.

Diversificare l’offerta museale sarebbe utile, incoraggiando il settore dei musei a cielo aperto, preferibilmente compresi di interazione digitale. Un bel Viale Regina Elena percorso di sculture e opere d’arte moderna, opportunamente spiegate mediante guida o QR code, accolte sotto gli alberi e inquadrate nel panorama del porto non sarebbe male, magari comprese in un percorso culturale che parta da Piazza Lucatelli e la Casina delle Palme. A proposito di Piazza Lucatelli, che dobbiamo fare con Palazzo Lucatelli? Progetto di riconversione in polo culturale, ma sembra che l’iter vada un po’ a rilento. Non sarebbe il caso di dargli uno sprint? Anche un bel museo “tradizionale” situato nel centro storico della città sarebbe interessante. Mi viene subito in mente un grande museo archeologico che raccolga e offra, una volta per tutte, tutto l’immenso patrimonio archeologico della Provincia di Trapani (ad oggi sparpagliato in decine di musei e collezioni private). Ancora, un polo - o magari cittadella - museale che funga da museo del Corallo (nel quale illustrare la millenaria lavorazione del corallo di Trapani), del Sale, e della Marineria. Quest’ultimo magari da collocare in area portuale, anche per riqualificarla.

Finendo sui musei. Sarebbe favoloso poter convertire le ex strutture militari situate alle spalle di Via Libica in un enorme museo d’arte moderna e contemporanea, che inizi e si sviluppi a partire dagli splendidi murales effettuati sui pilastri adiacenti alla Via Libica, da raggiungere con servizio specifico di navette da tutta la città.


Murales via Libica, eventuale museo

Un’idea è anche quella di creare eventi culturali nazionali ed internazionali con cadenza pluriennale: mostre, festival e simili. Un festival internazionale delle serie TV per esempio, da ospitare fra Casina delle Palme, Teatro Ariston e Palazzo Lucatelli.

Un’altra idea: Trapani è una città di impostazione urbanistica araba, la particolarissima composizione del centro in viuzze e vicoli dovrebbe essere una caratteristica da sfruttare. Invece di incanalare il turismo sulle solite 4 o 5 strade storiche, si potrebbero effettuare opere di ristrutturazioni e riqualificazioni dell’intreccio di vicoli di Trapani e trasformarli in percorso turistico: illuminato, ripulito, evidenziato da cartelli e indicazioni, magari attraversato da una striscia sul suolo per indicarne il percorso, a scelta da percorrere con le spiegazioni fornite da una guida o da pratica app da installare sul telefono.

Auspicabile la diversificazione dell’offerta musicale e teatrale, sia nei contenuti musicali, sia nelle modalità di rappresentazione, rendendola più accattivante, dinamica e aperta ai giovani.

È in autobus che prenderebbe luogo la prossima idea: un tour che attraversi tutta la città per visitare il patrimonio architettonico Liberty e Deco trapanese. Non ce ne accorgiamo spesso , ma Trapani ospita numerosi edifici Liberty: Palazzo delle Poste (foto sopra), Casina delle Palme, Palazzo Montalto in via XXX gennaio, Casa Ferrante in Via Vespri 118, Casa La Barbera in Via Osorio 18, Ex Grand Hotel in Piazza Garibaldi, Villino Nasi, gli stabili in Corso Vittorio Emanuele ai numeri civici 2, 27, 77A, in Via Garibaldi numero 54, in Via Ammiraglio Staiti n 19 e 61, Via Funai 9 (auspicabile recupero e ristrutturazione storicamente fedele) Via San Michele 12, Villa Laura in Via Villa Rosina 90, che oggi versa in gravissime condizioni di degrado e necessita di un urgente recupero e ristrutturazione. Un itinerario di questo tipo, in navetta e con spiegazioni e approfondimenti, sarebbe accattivante.


Alcuni palazzi liberty trapanesi

Trapani ospita decine di splendide e antichissime chiese, perché non aprirle ai visitatori come in moltissime città? Anche con il pagamento di biglietti per l’ingresso, fondi da utilizzare per il restauro delle stesse chiese. Anche mettere in atto concerti e opere nelle chiese sarebbe interessante, pure queste attività comuni a molte città europee.

Ancora, individuare spazi pubblici per ospitare iniziative culturali temporanee: mostre, spettacoli, rappresentazioni teatrali, seminari, iniziative varie. Luoghi in cui alimentare anche lo scambio culturale con le altre sponde mediterranee. Trapani, come evidenziato dalla corrente amministrazione, è un crocevia di popoli e culture, è ora di mettere in pratica questa filosofia: sagre, festival, eventi pubblici, incontri con personalità dei vari Paesi Mediterranei, musei ed esposizioni a tema multiculturalismo del fu mare nostrum. Tutto ciò potrebbe rendere Trapani città protagonista e all’avanguardia nelle relazioni internazionali.

Utili sarebbero anche il recupero della parte terminale delle Mura di Tramontana, la riparazione e valorizzazione dell’orologio astronomico di Porta Oscura (fra i più antichi d’Italia), la ricostituzione e fruizione pubblica dell’antica biblioteca del Liceo Ximenes, la valorizzazione dell’aspetto della Trapani antica con mappe, targhe, cartelli, info point, ricostruzioni, magari un museo a tema.

La cultura si basa anche sulla visibilità, forse ciò che più manca a Trapani. Amministrazioni ed enti dovrebbero impegnarsi per pubblicizzare e rendere noti i beni culturali di Trapani in città, in Italia e all’estero. Come? Messaggi promozionali (da inviare a giornali, cataloghi, riviste, guide, grandi aziende di tutta Europa), servizi giornalistici, documentari, cartelloni, siti internet, apps, info points, inviti a personaggi pubblici, volantini, programmi annuali e mensili.

Ulteriore idea: disporre corsi, seminari e lezioni speciali su vari temi, aperti a chiunque e condotti da professori e esperti. Qualche esempio: giornalismo, storiografia, turismo, filosofia, lettere, storia di Trapani…qualsiasi materia legata alla cultura.

Infine alcune idee…impegnative: ricostruire parte delle antiche opere architettoniche abbattute nell’ultimo secolo: porte, mura, bastioni, torri. Nello specifico, ricostruire la parte del Castello di Terra abbattuta per edificare la Questura, ridimensionando parte di essa se necessario. Ricostruire edifici storici abbattuti dopo la Seconda Guerra Mondiale, eliminare dal centro storico edifici non compatibili con esso, ricostruendone le facciate o l’integrità in modo storicamente fedele.

Per concludere: viviamo in una delle città più antiche d’Italia, eppure abbiamo relativamente pochi resti archeologici, è il momento di avviare una campagna di scavi in Centro Storico e scoprire cosa si nasconde nel sottosuolo di Trapani. Dubito fortemente che sarebbero soldi spesi invano.

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