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Cristian Parisi

AVANZANDO VERSO IL FUTURO: I WORMHOLES


Circa 3 mesi fa è stata mostrata per la prima volta una simulazione di un wormhole su un computer quantistico, ma cos’è un wormhole?

Un wormhole è una specie di ponte che collega due punti qualsiasi nello spazio. La teoria sull’esistenza di un ipotetico wormhole proviene dalla relatività di Einstein, che è la spiegazione dell’esistenza dei buchi neri e della loro singolarità, che sarebbe la parte centrale del buco nero in cui tutto è assorbito.

Per spiegarlo meglio, prendiamo un foglio di carta e mettiamo due punti, quindi tracciamo una linea che li colleghi. Ora immaginiamo che questo sia il nostro universo visto in due dimensioni e, per andare da un punto all’altro nel modo più veloce, dobbiamo necessariamente seguire la linea, ma se pieghiamo il foglio e lo foriamo nei 2 punti con una penna si può trovare un modo più veloce. Però, siccome il nostro universo è a tre dimensioni, e non a due come il foglio, questo significa che il wormhole, il quale è rappresentato da una penna a tre dimensioni, sarà in realtà a 4 dimensioni, perché il wormhole e l’universo sono “direttamente proporzionali”.

Prima non si chiamava wormhole, bensì veniva chiamato ponte di Einstein-Rosen, una teoria creata nel 1935, prima che la loro idea venisse smentita, infatti presumevano che il wormhole fosse un collegamento tra un buco nero e un lato opposto ad esso e, siccome il buco nero assorbe tutto, l’altro lato era destinato all’espulsione di ciò che entrava, e quindi l’altro lato è definito come un buco bianco, anche se non ci sono prove concrete della sua esistenza. Ma se il wormhole fosse davvero realizzato in questo modo sarebbe traversabile solo una volta e non si potrebbe tornare indietro, quindi chiamarlo ponte di Einstein-Rosen è sbagliato.

Nel 2013 è stato fatto un grande passo avanti, infatti al wormhole è stato associato l’entanglement quantistico (allorché due particelle possono essere collegate anche a grandissima distanza) e si è capito che queste due cose sono collegate, quindi è stata connessa la meccanica quantistica all’astrofisica, ovvero il mondo microscopico al mondo dei corpi celesti.

Nel corso del dicembre 2022 è stato simulato un wormhole su un computer quantistico, ed è stato creato un wormhole olografico che rispetta tutte le leggi della fisica, quindi è confermato che i wormhole quasi certamente esistono, nonostante non ne abbiamo mai effettivamente visto uno.

I wormhole sono quindi una sorta di teletrasporto e questo avrà grandi conseguenze in futuro; infatti si potrebbero costruire dei teletrasporti, proprio come quelli dei film così da poter andare in qualsiasi parte dell’universo.


Cristian Parisi, 1ªC liceo scientifico Fardella-Ximenes

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